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Nel 2018, nell’ambito dei Piani Giovani di Zona di Trento, Alchemica attiva e coinvolge una fitta rete di partner per la realizzazione di un progetto rigenerazione urbana partecipata nel quartiere di San Martino, a Trento. L'iniziativa si colloca nei Patti di Collaborazione per i Beni Comuni.

 

Suoni Urbani comprende una mappatura del quartiere, la progettazione di arredo urbano site specific, incontri pubblici con formatori e professionisti della rigenerazione urbana e dell’arte contemporanea.

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Tra aprile e maggio 2018 con la creazione di un cantiere temporaneo e informale di formazione e avvicinamento dei giovani, al mondo del lavoro nei settori dell’architettura, dell’urbanistica e delle arti visive.

 

Al termine del progetto vengono installati un insieme di arredi urbani costruite dai partecipati e dallo staff di Alchemica nel Parco della Predara di Trento.

 

-Non erano solo due panche, ma arredi studiati per essere abbastanza grandi pechè ci stessero almeno 2 o 3 persone sdraiate a rilassarsi, e progettate in modo che fossero piane rispetto al terreno in pendenza, pensate per essere un posto sopraelevato dove potessero giocare anche i bambini. Oltre a queste comodissime sedute in larice, il tavolo dei progettisti aveva studiato anche un gruppo di elementi luminosi cubici, che servivano come pixel di luce per l’angolo del parco scelto durante la progettazione, che di sera non era utilizzabile in quanto non raggiunto dai lampioni.-


 

L’approccio multidisciplinare del progetto è reso possibile dalla presenza di realtà istituzionali, del mondo del sociale, dell’arte e dell’architettura, che sono: APS Carpe Diem, Alchemica, Bookique Trento, Campomarzio, Cellar Contemporary; l’Ufficio dei Beni Comuni, l’Ufficio Parchi e Giardini, Ufficio Politiche Giovanili con Trento Giovani.

Leggi la mappatura di ricerca fatta nel quartiere

Perchè Suoni urbani     

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La fase preliminare del progetto prevede una mappatura del quartiere di San Martino, finalizzata all’instaurazione di un rapporto di dialogo e conoscenza diretta con i residenti e all’individuazione dei punti di forza, di debolezza e delle porzioni di territorio che necessitano di un intervento di rigenerazione urbana.

 

La ricerca, realizzata in collaborazione con APS Carpe Diem, viene condotta tra marzo e aprile 2018 lungo le strade del quartiere, attraverso interviste semi-strutturate ai residenti e alle persone che lavorano a San Martino.

 

Dall’analisi emerge che la zona più critica è quella del Parco della Predara, perché pur essendo uno spazio verde di fondamentale importanza per il quartiere, non è sufficientemente valorizzato e frequentato dai residenti e dai passanti e gode ancora di una brutta fama, legata soprattutto al passato, quando era considerato un luogo degradato e poco sicuro per le famiglie e per trascorrere il tempo libero.

 

Nella conferenza del 17 aprile 2018 vengono presentati i risultati della ricerca, gli architetti di Campomarzio spiegano il loro lavoro e i progetti di architettura partecipata già realizzati.

 

Intervengono inoltre alcuni rappresentanti delle attività culturali presenti nel quartiere, come il Museo Storico e la galleria d’arte Cellar Contemporary e gli uffici comunali coinvolti: Beni Comuni, Politiche Giovanili, Parchi e Giardini.

 

Il 28 aprile inizia il workshop di progettazione arredi urbani in legno con Campomarzio, durante il quale i partecipanti condividono le loro idee, ragionando sulla fattibilità, la funzionalità e il valore creativo delle varie proposte, decidono l’opera da costruire e installare.

 

Nel mese di maggio il Parco della Predara si trasforma in un vero e proprio cantiere pubblico, dove gli artisti di Alchemica, insieme agli iscritti, lavorano alla realizzazione delle due panche e degli elementi luminosi da inserire all’interno del parco.

 

Le panche sono progettate in modo tale da permettere ai residenti e ai passanti di sedersi per fruire degli spazi verdi del quartiere quotidianamente, da soli o in gruppo, visto che su ognuna delle due panche possono stare fino a 3 persone.

 

La forma e l’inclinazione sono studiate per permettere a chi le utilizza di rilassarsi, sdraiandosi su una superficie piana rispetto al terreno scosceso.

 

Gli esercenti del quartiere hanno svolto un ruolo importantissimo per la riuscita del progetto, poiché grazie alle loro donazioni è stato possibile raccogliere i fondi necessari per la realizzazione di Suoni Urbani.

 

Questo testimonia che, quando le persone vengono coinvolte e attivate per migliorare la quotidianità del luogo in cui vivono e/o lavorano, i risultati permettono agli artisti di esprimersi con la loro creatività, in collaborazione con le istituzione e a beneficio della comunità nel suo insieme.

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