IN MY
LIPS
La
Chi·gi
A SIMPLE STORY OF HISTORY
Due piccole labbra iridescenti e mute, realizzate con coperchi di scatolette di cibo, attendono un interlocutore per poter raccontare. L’opera analizza la ricorsività della Storia, con il suo circolo di volontaria distruzione e morte, e la persistenza profonda di questa memoria nel corso del tempo, a livello sotterraneo e collettivo, attraverso il recupero di testi della tradizione popolare in diverse culture e quindi lingue (italiano, inglese e tedesco).
L’opera si presenta come una sorta di piccolo reperto archeologico da un passato lontano ma allo stesso tempo ancora drammaticamente vicino e attuale, dal valore fortemente simbolico, che dialoga con lo spazio del Forte di Cadine, evocandone la sua storia e la storia e la vita (e l’alimentazione) dei suoi temporanei “abitanti”.
L’opera è una critica alla miope rimozione del passato che caratterizza il nostro presente e a un distorto uso della tecnica, i cui “cimeli” muti sono destinati a sopravviverci.
L’opera è costituita da due parti complementari: una materiale, visibile in loco, e una sonora, accessibile tramite un QR code. La comunicazione della memoria e della tradizione è quindi mediata dal sapere popolare e da un’altra tecnologia, ugualmente non neutra. La Storia non è accessibile a livello profondo senza una volontà fattiva di comprensione e di ascolto e quindi è destinata a ripetersi inesorabilmente.